Network society, Prof Micioni e Castells

Arianna Karin
2 min readDec 15, 2018

--

Per netowrk society si intende: sitema delle società economicamente avanzate negli ultimi decenni, caratterizzate dalla diffusione di internet (network globale di comunicazione)

La teoria della network society individua cinque capisaldi del contemporaneo:

  • Centralità dell’informazione come risorsa strategica
  • la produzione flessibile
  • la diffusione “pervasiva” dell’innovazione
  • la logica di organizzazione reticolare
  • la convergenza di “tecnologie specifiche in un sistema altamente integrato”

INTERCONNESSIONE è una parola chiave del nuovo ordine del mondo: la prerogativa della società contemporanea non è solo quella di affidare a internet le speranze di innovazione ma di abbracciare la logica dei network come soluzione trasversale a diversi livelli (comunicazione di massa, produzione, organizzazione del lavoro, finanza ricerca scientifica e tecnologia)

Il controllo degli “interruttori” che regolano queste connessioni diventerà la base del potere globale dei flussi. La connessione tra le parti è garantita da un circuito di reti che cuce e disfa le relazioni tra i diversi domini.

Castells definisce: un sistema strutturato ma elastico, in grado di modificarsi di continuo. La sua teoria mostra come lo sviluppo dei network nasca da uno sforzo di riconfigurare gli apparati di governo. È il sistema industriale a generare al suo interno le ragioni della propria crisi e della successiva sostituzione con un nuovo ordine. Parlando di dialettica del moderno espone: cogliere il conflitto latente tra i grandi monopoli dell’economia di Internet e il potenziale umano incorporato nei processi di produzione mediati dalla rete.

Alla radice della network society agiscono tre diversi processi di cambiamento, tra loro indipendenti, dice Castells:

La rivoluzione della tecnologia dell’informazione, la crisi economica sia del capitalismo che dello statalismo, con la loro conseguente ristrutturazione, e il fiorire di movimenti culturali e sociali, quali liberalismo, la difesa dei diritti umani, il femminismo e l’ambientalismo. L’interazione tra questi processi e le relazioni da essi innescate hanno portato alla luce una nuova struttura sociale dominante, la società in rete, una nuova economia informazione/globale, e una nuova cultura, la cultura della virtualità reale.

Se i tre processi appartengono ad ambiti molto diversi: l’innovazione tecnologica, il quotidiano, la nuova economia globale; sono però messi in tensione da una forza comune: la perdita di efficacia del modello organizzativo verticale, e la successiva scommessa sulla forza e le virtù del diagramma orizzontale di network. Cosi nel campo delle tecnologie per comunicare, con il passaggio di egemonia dai mezzi centralizzati e diffusivi, come la televisione, al sistema bidirezionale di Internet, così nella vita quotidiana, con lo sgretolarsi delle autorità tradizionali e l’affermarsi di relazioni più instabili e fluide tra individui; così in ambito economico, con la sostituzione delle aziende di vecchio tipo con il modello decentralizzato delle corporation multinazionali.

Queste tre storie sono destinate a incontrarsi, riflettendosi una nell’altra e infine stringendosi attorno a un vero e proprio paradigma. La rete si offre dunque come ideale modello organizzativo, svuotando dall’interno le strutture della società e proiettando all’esterno, lungo la connessione globale, i processi operativi e decisionali di maggiore importanza.

--

--